Animato il dibattito questa sera a Palazzo Barbieri: queste le voci di maggioranza e minoranza.

Michele Bresaola, consigliere comunale Pd: «Questo accordo è diverso da quello dell’Amministrazione Sboarina. Il “Masterplan Marangona 2030” deve essere considerato il punto di partenza per lo sviluppo della Marangona. In esso sono contenuti, non soltanto le funzioni dei nuovi insediamenti e l’organizzazione degli spazi verdi, ma anche le infrastrutture della mobilità per fare in modo di potenziare le reti del ferro, il trasporto pubblico, la connessione stradale alle strade di grande comunicazione e la mobilità ciclistica. La Marangona rappresenta un’area di trasformazione, destinata a diventare distretto per un lavoro di qualità per le imprese veronesi ed extra, in interrelazione con l’Università di Verona. 

L’organizzazione degli spazi aperti e il progetto architettonico degli edifici dovrà essere rispettoso di un intelligente uso del suolo, dei più elevati e moderni standard di risparmio energetico, autoproduzione di energia e calore, di resilienza, biodiversità e resistenza delle aree verdi e boscate e delle elevate attenzioni circa la gestione dei rischi climatici derivanti da nubifragi e ondate di caldo. 

La Marangona, all’interno dell’ambito del Quadrante Europa, deve costituire un modello solido e resiliente in grado di produrre reddito, benessere diffuso, progresso e un riflesso economico positivo nei confronti di Verona e Provincia».

Gruppo Traguardi, Beatrice Verzè, Pietro Trincanato e Giacomo Cona: «Partiamo da un territorio di cui da decenni si conosce la destinazione urbanistica, ma non si conosce il futuro e tracciamo una strada che porta verso una forma di sviluppo sostenibile, di innovazione e ricerca, di apertura a possibilità che la città non ha mai avuto, pur meritandole. Questa strada fa parte dei nostri programmi elettorali, di Traguardi e di Rete.

Ricerca e Innovazione sono elementi su cui dobbiamo puntare davvero perché Verona diventi sempre più città europea, una città che sappia elaborare soluzioni per le sfide più complesse e difficili che ci aspettano nei prossimi anni, prima tra tutte la sfida della transizione ecologica, del contrasto ai cambiamenti climatici ed alle disuguaglianze sociali sempre più accentuate.

Alle ultime elezioni abbiamo promesso alla città una politica responsabile, in grado di assumersi l’onere di amministrare con valori e intenzioni chiare, senza porre in conflitto tutela ambientale e sviluppo; sostenibilità e progresso; vivibilità e infrastrutture. Senza confondere cementificazione con urbanizzazione; speculazione con investimenti; quello che non hanno fatto gli altri e quello che abbiamo dimostrato di fare noi; una politica immobile e una che guarda al futuro della città».

Sergio Tonni, consigliere comunale DTS e vicepresidente della 4^ commissione: «Il presidente del Consorzio ha tratteggiato due grandi ed ambiziosi progetti da realizzare nell’area della Marangona. Il primo, denominato Le Dune, è dedicato all’innovazione logistica e digitale e prevede la realizzazione di un grande parco. Il secondo progetto, invece, mira a creare una struttura dedicata alla musica utilizzabile 365 giorni l’anno che avrebbe quindi un ruolo complementare rispetto all’anfiteatro romano fruibile solo nella bella stagione. La delibera va nella stessa direzione, circostanza che dovrebbe sedare le pur legittime e giustificate preoccupazioni manifestate da alcune parti della società civile”.

Lorenzo Didonè, consigliere comunale DTS e vicepresidente della 3^ commissione: «Tema di grande rilevanza per la nostra città. Dobbiamo essere dotati di uno sguardo rivolto al bene pubblico, ovvero impegnarci perché la nostra città abbia un volano di crescita basato sulla Ricerca & Sviluppo e sull’Innovazione andando a coinvolgere tutte le realtà che sono in grado di contribuirvi: non è sufficiente dire abbiamo sempre fatto così continuiamo a farlo. Abbiamo la necessità di creare lavoro ad alto valore aggiunto e la possibilità di rispondervi facendo appello a tutte le risorse del nostro territorio per aprire un nuovo ciclo positivo per la nostra comunità cittadina».

Annamaria Molino, consigliera comunale e capogruppo DTS: «Un cambio di rotta, una nuova visione politica di Verona e del suo futuro anche sui problemi del verde, del consumo di suolo, dell’ambiente e dell’inquinamento. La nostra è un’Amministrazione dell’agire, che ha iniziato a realizzare dei cambiamenti importanti per la città anche sui temi in discussione oggi. Vogliamo che Verona diventi una città dove si vive bene e in salute, una città moderna, sostenibile, inclusiva e sicura, con parchi e zone verdi, infrastrutture e servizi pubblici adeguati e mobilità sostenibile».

Jessica Cugini, consigliera comunale e capogruppo In Comune per Verona: «Esprimiamo la preoccupazione che con questa delibera si va a ratificare l’accordo di programma del 2020 e la relativa scheda norma. Il buon lavoro fatto, con l’aggiunta nel testo delle linee di indirizzo  espresse dal confronto con i consiglieri comunali, non cambia purtroppo le destinazioni d’uso di un PAQE superato dal tempo ne le percentuali di verde nell’area, che restano non rispondenti alla necessità di una zona della città oggi a forte credito di verde, ne cambia le altezze degli edifici previsti. In un momento in cui si sta riscrivendo il PAT si poteva riconsiderare questi 150 ettari alla luce di uno sguardo più ampio e partecipato. Per questa la nostra contrarietà».

Giuseppe Rea, consigliere comunale e capogruppo Verona 5 Stelle: «Il confronto è l’unica strada per operare delle scelte concrete per la città e per chi la vive. Il M5S è per la transizione ecologica, per la tutela dell’ambiente, per una lotta decisa ed improcrastinabile ai cambiamenti climatici, siamo contro la cementificazione indiscriminata.

Il Masterplan rappresenta l’anima e l’elemento fondamentale e di discontinuità rispetto a quanto proposto e deciso dalle Amministrazioni precedenti, che non hanno mai previsto nell’accordo di programma sulla Marangona l’inserimento di tale strumento di condivisone e concertazione. Veglieremo affinché vengano rispettate tutte le nostre osservazioni e richieste per garantire la tutela dell’ambiente».

Fabio Segattini, consigliere comunale Pd: «Rivolgo un ringraziamento alla vicesindaca Bissoli per l’impegno dimostrato nel risolvere tanti problemi che questa delibera avrebbe creato se fosse davvero rimasta quella definita dalle precedenti Amministrazioni. Ricordo che l’Amministrazione Tosi avrebbe potuto approvare questo documento, ma alcuni membri della sua maggioranza lavorarono contro. Per quanto riguarda l’Amministrazione Sboarina quando si chiede cosa è stato fatto l’unica risposta che si riceve è che c’è stato il Covid. Questo per dire che la possibilità di portare a termine quanto sta facendo oggi Tommasi vi è stata anche in passato ma le precedenti Amministrazioni non sono state capaci di lavorare in tal senso».  

Carlo Beghini, consigliere comunale Pd: «Non si sono visti contributi da parte della minoranza questa sera. Se il documento viene approvato questa sera è perché vi sono state fatte delle modifiche che lo diversificano dal passato, ma si deve ricordare che la buona riuscita di questo progetto può arrivare solo dal pieno supporto anche dalla Zai e della Provincia, quindi da parte di tutte le forze politiche, che devono avere a cuore il bene della città».  

Paolo Rossi, consigliere comunale Verona Domani: «Risultato storico per Verona e provincia. E’ una svolta per il futuro economico della nostra città e per i giovani, che vi potranno trovare nuove opportunità di lavoro. Questa approvazione certifica il buon lavoro condotto negli anni dal centrodestra e testimonia come fosse pura retorica politica parlare di cementificazione. E’ la prima di tante votazioni importanti sul tema urbanistica, che sveleranno il vero volto del centrosinistra e per capire se sono a favore dello sviluppo oppure dell’immobilismo».

Patrizia Bisinella, consigliera comunale e capogruppo Gruppo Fare: «Accordo frutto della strategia delle amministrazioni di centrodestra e non certo della progettualità di Tommasi. Per miopia politica negli scorsi anni è stato stralciato il progetto Ikea, che avrebbe portato un migliaio di posti di lavoro e una riqualificazione adeguata dell’area. A questa delibera manca l’onestà intellettuale di ammettere che si sta portando a ratifica lo stesso progetto realizzato dal centrodestra. Per silenziare la contrarietà politica di Bertucco si finge di voler inserire aree verdi. Intenzione vaga e solo futura che non cambia minimamente il contenuto del progetto e dovrà passare da un ulteriore Accordo tra le parti in causa».

Luigi Pisa, consigliere comunale e capogruppo FI: «Una delibera importante. Mi auguro che l’assessore Bertucco resti, è una persona seria che mantiene fede alle sue idee e linee politiche e per questo è da rispettare. Nota positiva la presenza stasera di quasi tutti gli assessori di Giunta, che raramente si vedono in aula». 

Salvatore Papadia, consigliere comunale FI: «Invece di arrivare all’approvazione di una delibera sostenuta da tutti per il bene della città, ci troviamo ad affrontare una situazione assurda, dove la Giunta stessa è arrivata a chiedere le dimissioni di un assessore che si è espresso contrario al documento. Ci sono stati dei tentativi per tenere buona la parte di maggioranza contraria, ma senza un effettivo risultato».

Federico Sboarina, consigliere comunale e capogruppo Battiti per Verona: «Quello che stiamo vivendo è surreale, non si è mai visto manifestare sostenitori della maggioranza contro una decisione di maggioranza. Una situazione che si rispecchia anche nel percorso amministrativo che è stato portato avanti. Perché quello che viene votato oggi è rappresentativo delle scelte fatte prima della venuta di questa Amministrazione. Sono stati aggiunti dei punti che non hanno nessun valore, una scelta fatta solo per convincere una parte della maggioranza che non vuole appoggiare il documento. Forse era il caso per il bene della comunità premere l’acceleratore sullo scalo merci, che invece avete completamente affossato. Ma dove volete andare. Sono accettabili delle differenze ma non è possibile che in questa maggioranza ci siano mille posizioni diverse».   

Nicolò Zavarise, consigliere comunale e capogruppo Lega: «Trasparenza, comunicazione e confronto con i cittadini. Tanto era stato annunciato in campagna elettorale dal sindaco Tommasi, tanto è stato disatteso da questa sinistra che governa Verona. Come in questo caso, in cui viene sbandierato un accordo di programma per lo sviluppo della Marangona condito di aree verdi e boschi urbani, ma che altro non è che un piano di sviluppo logistico e industriale per altro definito da una legge dello stato risalente agli anni ‘70

Ma per risolvere i problemi tutti interni alla maggioranza, la soluzione della Giunta è stabilire delle linee guida che non tengono conto delle politiche aziendali, dei circa 40 milioni spesi dal consorzio Zai per l’acquisizione delle aree e del fatto che il quadrante Europa è sul podio degli interporti europei».

Barbara Tosi, consigliera comunale e capogruppo Verona Per Tosi: «Una delibera che non era urgente e si poteva valutare meglio. Non fa parte del vostro programma ma è una eredita della precedente amministrazione di centro-destra e per questo avevate tutte le possibilità di cambiarla. Ammiro l’assessore Bertucco per la coerenza dimostrata nella difesa di idee e convinzioni che sono sempre state al centro del suo pensiero politico. Il fatto di dire che ci sono delle linee guida è una bufala, perché nonostante le vostre rassicurazioni ci sarà meno verde. Non vorrei essere una Cassandra, ma penso che questa sarà la prima di una serie di delibere sulle quali la l’Amministrazione Tommasi avrà problemi in Giunta».