L’Autonomia è legge. La richiesta formale era partita dal Veneto 7 anni fa

L’Autonomia differenziata è legge. Alle 7,39 di oggi, dopo una seduta fiume durata tutto la notte, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge sull’Autonomia differenziata con 172 sì, 99 voti contrari e 1 astenuto.
“L’autonomia è legge! Oggi si è fatta la storia di questo paese! è l’alba di un giorno storico!”  scrive su Facebook il presidente del Veneto, Luca Zaia.  “Giunge dopo una lunga maratona notturna alla Camera il secondo e definitivo sì al disegno di legge sull’Autonomia”.

L’Autonomia è legge. L'aveva chiesta il Veneto 7 anni fa

La legge porterà il nome di Roberto Calderoli, ma bisogna riconoscere che è stato Zaia il primo a rilanciare con forza il trema dell’autonomia dopo alcuni anni di stasi  seguita alla bocciatura con tanto di referendum abrogativo della ‘Devolution’. Questa la legge voluta nel 2005 dal centrodestra, sempre con la paternità di Calderoli stabiliva un’assetto costituzionale blandamente federalista, ma l’anno successivo venne abrogata con il referendum voluto dalla sinistra e anche da una parte della destra centralista.

Il lungo camino del’Autonomia

Zaia nel 2017 aveva risollevato il tema dell’Autonomia con un referendum che in Veneto ebbe un’approvazione plebiscitaria: il 98,8%. Su questa linea lo seguirono anche la Lombardia e l’Emilia-Romagna, pur a guida Pd.

A causa dell’ostruzionismo dei governi di centrosinistra che hanno fatto di tutto per bloccare quello che reclamavano i Veneti e Lombardi sono passati quasi 7 anni, ma alla fine l’Autonomia è legge dello Stato. Se il centrodestra non avesse vinto le elezioni e non fosse andato al governo saremmo ancora qui ad aspettarla.

L’Autonomia è legge. L'aveva chiesta il Veneto 7 anni fa

Qualche dubbio era sorto circa la reale volontà di tutta la maggioranza di arrivare all’approvazione. Era infatti nota l’avversione di alcuni ambienti di FdI. Invece Giorgia Meloni ha rispettato i patti elettorali con gli alleati della Lega e, pur fra mille difficoltà, la legge è stata approvata.

Le Regioni che se la sentiranno potranno così avere competenza su nuove materie. Quelle che non se la sentiranno continueranno come prima. Ma alla base della nuova legge c’è il principio di responsabilizzazione degli amministratori locali, della razionalizzazione della spesa, dei costi e dei fabbisogni standard e la cancellazione del criterio della spesa storica. Mentre i Lep (livelli essenziali delle prestazioni) garantiranno i servizi essenziali per combattere le diseguaglianze sociali.

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