Ieri la maggioranza del Consiglio comunale di Verona ha approvato la mozione dell’on. Alessia Rotta, segretaria cittadina del Pd, per ‘l’introduzione della “clausola antifascista” nel regolamento per la disciplina del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria’.
L’opposizione di centrodestra ha votato contro.
Passa la clausola antifascista
Massimo Mariotti, capogruppo di Fratelli d’Italia ed esponente storico della destra veronese, non si capacita della necessità di questa mozione e si chiede: «ma non ha nient’altro cui pensare questa maggioranza? Come mai, mentre i veronesi sono preoccupati perché è diventato pericoloso uscire alla sera in certe zone, ed in alcune altre, come in Stazione, anche di giorno e bande di giovani delinquenti occupano stabilmente certe aree della città, la collega si occupa della ‘clausola antifascista’»?
Era scontato che la mozione venisse approvata, visto che la maggioranza uscita dalle elezioni del 2022 è di sinistra. Ma non era altrettanto scontato che l’apposizione nei centrodestra votasse compatta contro.
«Probabilmente – osserva Mariotti– l’intento era anche quello di spaccare l’opposizione utilizzando la ‘clausola antifascista’ come un cuneo. Invece questo tentativo è naufragato. I consiglieri di tutti i gruppi sono intervenuti per condannare tale proposta e insieme abbiamo votato contro. E di questo sono soddisfatto».
Ma Mariotti non si ferma qui e attacca l’amministrazione a 360 gradi.
«I veronesi – osserva- devono prendere atto che la maggioranza che amministra Verona, che è stata eletta per risolvere problemi concreti, si occupa di “antifascismo”. Invece di risolvere i problemi del traffico e della viabilità, dei senza tetto che dormono per la strada, del degrado e della sporcizia, della morte del centro storico, del decadimento dell’aeroporto e di tante altre questioni, perdono tempo a discutere della ‘clausola antifascista’. Pensare che oggi esista un pericolo fascista è semplicemente ridicolo».
Le dichiarazioni di Mariotti non lasciano spazio ad equivoci: «la ‘clausola antifascista’ – conclude- è utile solo alla sinistra che oggi si attacca all’antifascismo non avendo più idee né parole d’ordine da spendere. Crollato il mito della Rivoluzione Proletaria e del Comunismo, abbandonata la difesa della classe operaia per sostituirla con quella dei ‘diritti umani’, dell’ideologia Gender e della droga libera, che ha bisogno di tenere in vita il Fascismo per poter dire di essere Antifascista e giustificare a sé stessa prima ancora che agli altri la propria esistenza».