Fra poco più di un mese gli Italiani saranno chiamati alle Elezioni Europee e a diversi rinnovi amministrativi – nella provincia di Verona va il voto un Comune su due – e diventa quindi interessante capire qual è il sentiment degli elettori oltre alle indicazioni di voto (che pure vedete nella grafica di apertura).

SWG ogni quattro mesi tasta il polso del corpo elettorale nazionale. Partiamo dal primo dato, la sfiducia verso le istituzioni. Il grafico è da questo punto di vista assai interessante: come evidenzia la grafica qui sotto, il momento peggiore è stato il 2015 quando al governo c’era Matteo Renzi e si usciva dalla crisi del governo di Enrico Letta con l’ingresso dei CinqueStelle nel Parlamento (vi ricordate Beppe Grillo che prendeva per i fondelli Bersani e Renzi?). Da allora, nonostante il Covid, la disaffezione degli Italiani è progressivamente calata e oggi è al minimo assoluto, con ben 11 punti di miglioramento rispetto a otto anni fa. Di questi ben 3 sono stati “guadagnati” dal governo Meloni.

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Nonostante le crisi internazionali, gli Italiani si mostrano più fiduciosi verso il futuro. Non siamo ai massimi – registrati nel gennaio 2019 poco prima della bufera Covid – ma il dato sembra abbastanza stabilizzato.

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Resta un dato di preoccupazione economica che rimane stabile, uno zoccolo duro che non si riesce a scalfire nonostante resti lontano dal massimo del disagio che si era registrato nel 2013 quando la crisi politico-finanziaria aveva portato al governo Monti ed alle sue draconiane misure per salvare il bilancio pubblico.

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Elezioni europee 2024, il 37% del campione ancora non si esprime

Quanto alle intenzioni di voto, il sentiment positivo sembra riflettersi sui voti attribuiti alle forze di maggioranza anche se l’impressione è che, a fronte di un 37% del campione che non si esprime, il favore dei singoli partiti sia cristallizzato: il grafico non mostra scostamenti significativi. In questa fase dichiara il voto chi è già certo, ha una fede politica chiara indifferente alla stessa campagna elettorale che, fra l’altro, inizia proprio ora. Non si vede ancora l’effetto Vannacci per la Lega e Giorgia per FDI mentre la lista “Pace Terra Dignità” del giornalista Michele Santoro – nonostante il richiamo a Ken Loach ed alle sue saghe progressiste – non toglie un voto alle più consolidate liste di sinistra come PD e M5Stelle