Elezioni europee: a meno di ventiquattr’ore dalla chiusura delle urne, ecco la prima analisi dei flussi elettorali elaborata a tempo di record da SWG. La ricerca vuole capire dove hanno preso i voti i diversi partiti e, in modo particolare, come è avvenuto il travaso fra i diversi brand elettorali. Ma c’è un primo dato che va analizzato e riguarda l’astensionismo (è la grafica in apertura di articolo) e dice come la risposta sia stata chiara davanti ad un’offerta politica poco chiara: 5Stelle e Terzo Polo non si sono fatte capire dagli elettori, gli altri hanno ceduto terreno in maniera omogenea con un piccolo premio aggiuntivo a quei partiti dalla connotazione identitaria più marcata come Lega e AVS.
Vediamo i dati dei singoli partiti:
Partiamo dai due vincitori delle Elezioni europee: Fratelli d’Italia e PD. Giorgia Meloni (grafica qui sopra) pur perdendo voti in termini assoluti, si conferma primo partito del Paese con 6,6 milioni di voti a suo favore. E’ il partito che ha saputo “trattenere” la percentuale maggiore dei suoi elettori (il 68%) conquistandone un 16% aggiuntivo all’interno del Centrodestra, ma conquistandone altrettanti fra elettori dei 5Stelle o che precedentemente si erano astenuti.
Elly Schlein invece mantiene una percentuale di poco inferiore di elettori tradizionali – il 64%, comunque una percentuale importante – e fra breccia nel terzo polo, nei 5Stelle e in percentuale maggiore in nuovi elettori.
Per le elezioni europee, si è parlato molto della sfida Lega-Forza Italia. Il partito di Matteo Salvini chiude con poco più di 200mila voti di differenza dagli orfani di Silvio Berlusconi. Il 58% dei suoi consensi deriva dallo zoccolo duro del suo elettorato cui si sono aggiunti ex elettori di FDI e di Forza Italia. Un altro 11% arriva da elettori di altri partiti mentre un 10% appartiene a nuovi elettori.
Forza Italia ha un buon 27% di nuovi voti che proviene dal terzo polo e, soprattutto, nel passato si era astenuto. Forze fresche, insomma. Ed è il partito che ne ha la percentuale più alta.
Altra sorpresa del voto: Alleanza Verdi Sinistra. Rispetto alle politiche 2022 (quando i due partiti erano separati) ha migliorato il suo consenso di oltre mezzo milione di voti prendendoli dai 5Stelle, da Unione Popolare e dal PD.
I grandi “donatori di sangue” di queste elezioni sono 5Stelle e terzo polo. Il primo non ha sostanzialmente convinto il suo elettorato storico – il 35% si è astenuto mentre un altro 25% ha votato direttamente un altro partito anche di centrodestra -. Renzi e Calenda si sono spartiti il vecchio elettorato, ma un loro elettore su tre non ha proprio votato e gli altri si sono spartiti in maniera abbastanza speculare fra centrodestra e PD.