Il ministro dell’Università ha confermato l’intenzione del Governo di abolire il numero chiuso a Medicina. Anna Maria Bernini è ritornata sulle posizioni espresse dal centrodestra in campagna elettorale.
E questo è un atto di coerenza apprezzabile.
L’abolizione sarò però graduale. Non verrà attuata con una legge che cancella con un tratto di penna il famigerato ‘numero programmato’, che poi programmato non è se non sulle esigenze del monda accademico.
“Da settembre ci saranno 4 mila posti in più a Medicina” promette il Ministro. Però il numero chiuso va superato, devo dirlo molto chiaramente”. L’idea è di arrivare entro 7 anni ad avere 30 mila posti in più. E di superare di fatto così il numero chiuso che ha prodotto la disastrosa carenza di medici che oggi patisce il nostro sistema sanitario.
La posizione di Anaao-Assomed sull’abolizione del numero chiuso
Sorprende che il più grande sindacato dei medici ospedalieri si opponga a questa linea politica, che definisce “scellerata” e che interpreta come un disegno per destrutturare la professione nel futuro. L’Anaao-Assomed fa anche la previsione che fra 11 anni – 6 anni di università più 5 di specializzazione- i medici saranno dei “disoccupati”. Strana previsione.
Strana posizione quella del sindacato dei medici ospedalieri, visto che sono i primi a patire della mancanza di colleghi con quel che ne consegue in termini di turni, guardi e carico di lavoro.
Non si capisce in base a quale calcolo siano contrari all’abolizione del numero chiuso, considerati i pensionamenti di massa e la fuga dagli ospedali cui il Ssn sta andando incontro.