La sinistra pro Hamas che dà dell’antisemita alla destra dello Yad Vashem: l’Italia non è un paese per gente seria

(di Bulldog) L’antisemitismo non è un problema della destra italiana, è un problema della politica italiana che dal 7 ottobre permette alle frange più estreme di aggredire verbalmente e fisicamente i cittadini italiani di religione ebraica. Esattamente come avviene nella “civilissima” Francia – dove non governano (ancora) i barbari neofascisti – che, non a caso, è diventato il Paese da cui maggiormente provengono i nuovi cittadini d’Israele che fuggono da stupri, omicidi, aggressioni scarsamente perseguite e punite.

In Italia l’antisemitismo impedisce alla Brigata Ebraica (e questo da diversi anni) di partecipare alle manifestazioni per la Liberazione, ogni 25 aprile si punta a negare il contributo alla sconfitta del nazismo data dai soldati ebrei così come a relativizzare l’Olocausto e i pogrom registrati storicamente in tutta Europa.

Chi oggi si straccia le vesti per le frasi esecrabili di dieci ragazzetti che giocano a fare la politica, non ha detto una parola quando i terroristi hanno assassinato, stuprato, mutilato, rapito migliaia di cittadini israeliani il 7 ottobre scorso. Del resto, perchè scordare l’appoggio dato ai Paesi arabi dalla sinistra italiana contro Israele in quanto solidi alleati dell’Unione Sovietica? E perchè scordare la pressione antisemita esercitata sugli Atenei italiani (dove è stato anche impedito a giornalisti progressisti di parlare) dove la bandiera palestinese è stata “imposta” in ogni momento pubblico?

La destra italiana con gli anni bui della persecuzione razziali ha fatto i conti tanti anni fa. La destra italiana ha posto Giorgio Perlasca, giusto fra le Nazioni, nel suo pantheon e allo Yad Vashem si è presentata portando il suo fardello storico ma confermando però, coi fatti, nella politica, la sua scelta di campo a sostegno di Israele ed a difesa della comunità italiana di religione ebraica mentre la sinistra italiana indossa la kefiah e ci spiega il mondo.

Quanto alla senatrice a vita Liliana Segre, non si preoccupi: nessuno la caccerà via dall’Italia. Non siamo la Francia.

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