(di Davide Battisti – Segretario Generale Provinciale SIULP) Le sempre più violente aggressioni perpetrate, ormai con cadenza quotidiana (nonostante le affermazioni di qualche testata on line che li considera fenomeni del tutto isolati) da gruppi di stranieri che cercano di evitare l’arresto di propri sodali con ricorrenti schemi di resistenza, posta in essere accerchiando e minacciando gli operatori delle forze dell’ordine, rappresentano un pericolosissimo sintomo di una deriva che, se non opportunamente arginata con rigore da parte della magistratura, rischia di mettere in crisi l’intero sistema sicurezza.
Infatti, se ai fermi e agli arresti operati dalle Forze dell’Ordine nei confronti di soggetti che, per lo più, sono gravati da numerosissimi precedenti, non corrisponde una ferma e punitiva azione dell’Organo giudicante, la tenuta dell’ordine e sicurezza pubblica rischia di vedersi prepotentemente surclassata.
Sosteniamo da anni come il treno formato dai vagoni di sicurezza, giustizia e legalità debba viaggiare alla stessa velocità, pena l’inevitabile deragliamento.
Ecco perchè le blande misure adottate nella prassi dalle Corti giudicanti con l’immediata scarcerazione di soggetti che provocano serissime turbative all’ordine e alla sicurezza pubblica, lungi dal risultare in grado di esercitare una sollecitazione dissuasiva finiscono per essere interpretate come una sorta di incentivo a proseguire nelle condotte antigiuridiche che alimentano un più che giustificato allarme sociale. Un quadro che stride con il rigore che, invece, viene applicato nei confronti delle donne e degli uomini che quotidianamente garantiscono la sicurezza della città ogni qualvolta si mette in discussione il loro operato.
Per quanto ci riguarda, quando qualcuno accerchia una volante della Polizia o resiste alle intimazioni dei poliziotti, con sprezzante slancio intimidatorio, accerchia lo – e resiste allo – Stato. L’attuale quadro normativo risulta quindi del tutto inadeguato e se non ci sarà un quanto più solerte intervento dell’Esecutivo e del Legislatore si andrà inevitabilmente verso una irreversibile crisi del sistema sicurezza, con la riproposizione anche nella nostra realtà delle inquietanti scene di ingovernabili violenze di massa che ci sono state restituite da Oltralpe. Ci aspettiamo allora che la politica, fino ad oggi ferma agli annunci e alle promesse elettorali sulla sicurezza del tutto disattese, faccia uno scatto di orgoglio morale e si occupi seriamente di quella che è, ad ogni effetto, se qualcuno ancora non se ne fosse accorto, da qualificare come situazione emergenziale.