Per risolvere la mancanza di personale sanitario il ministro Schillaci sta pensando di creare una nuova figura professionale con una formazione più ‘leggera’ da affiancare agli infermieri professionali.
“Stiamo valutando di individuare nuovi operatori con percorsi formativi più brevi – ha detto Schillaci- così da poter essere immessi più velocemente nel servizio sanitario nazionale per supportare il lavoro infermieristico che oggi è sempre più specialistico”. Oggi gli infermieri devono conseguire una laurea triennale, che spesso viene seguita da due anni di specialistica e dal dottorato di ricerca. E’ evidente che se questo percorso da un parte crea personale altamente qualificato, dall’altra ne rallenta l’immissione nel circuito lavorativo. Di qui la necessità di una nuova figura, magari meno qualificata, ma in grado di svolgere sia nei reparti ospedalieri, sia sul territorio un ruolo indispensabile all’assistenza dei pazienti sotto la supervisione di un infermiere ad alta qualificazione.
Per il prossimo futuro viene quindi prospettata una soluzione logica percorribile. Nel frattempo non si può fare a meno di importare personale infermieristico già formato dall’estero secondo i criteri ritenuti indispensabili per poter lavorare anche in Italia.