Le crisi bancarie in California e in Svizzera non hanno interrotto il ciclo rialzista di Masi Agricola che da fine dicembre 2022 ad oggi ha guadagnato in Borsa il 9,7% toccando a metà seduta odierna i 4,7 €/azione (il massimo venne registrato nel giugno 2022 a 5,8 €/azione; il minimo nell’agosto 2022 a 2,0€). Neppure le dimissioni di Renzo Rosso, patron di Diesel e socio col 10% delle azioni Masi attraverso Red Circle, dal CDA – dove lamenta di non aver voce in capitolo sulle scelte strategiche – hanno cambiato il clima anche confortato dai dati 2022 della società scaligera che registra ricavi netti consolidati per 74,7 milioni € con una crescita del 12,6% sul 2021 quando il venduto si era fermato a 66,4 milioni. In incremento anche l’Ebitda a 13,2 milioni contro i 12,9 milioni dell’esercizio precedente e in calo l’utile netto, passato da 5,4 a 4,5 milioni€.
L’EBIT passa da euro 8.655 migliaia a euro 8.784 migliaia, dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per euro 4.463 migliaia, in leggero incremento rispetto al 2021.
Il CDA proporrà alla prossima assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo unitario ordinario, al lordo delle ritenute di legge, pari a 0,06 euro per azione (totali euro 1.929.069,36, pari al 49% circa dell’utile netto dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022), il cui stacco cedola avverrà il 19 giugno 2023 (record date 20 giugno 2023) e sarà in pagamento a partire dal 21 giugno 2023.
Alla base della performance dei ricavi del 2022 (che sotto questo profilo si è qualificato come il miglior esercizio dalla quotazione all’Euronext Growth Milan) la ripartenza del business nel canale c.d. horeca, che nel complesso ha ritrovato smalto, pur se talvolta con oscillazioni infrasettimanali, con i centri metropolitani che ancora non sempre lavorano a livelli pre-Covid e con l’hotellerie di lusso che registra tassi di occupancy spesso ancora al disotto del pre-Covid; l’elevata propensione dei mercati, soprattutto quelli oltreoceano, iniziata nel 2021, ad anticipare gli ordini di acquisto per premunirsi da eventuali aumenti di prezzo e per fronteggiare le accentuate difficoltà dei trasporti internazionali.
La riapertura dell’horeca ha trainato i Prosecco Canevel; positivo anche l’andamento delle location a gestione diretta di Masi Wine Experience mentre sul mercato ha avuto un buon impatto il debutto del nuovo Amarone Vajo dei Masi millesimo 1997 in termini sia di ricavi che di redditività.
Buona la performance del mercato italiano, che registra ricavi in aumento per circa 3,6 milioni di euro (+20,8%), mentre in termini percentuali è il “Resto del Mondo” l’area che cresce maggiormente (oltre
Secondo il CDA di Masi l’esercizio 2023 potrebbe essere caratterizzato da questi elementi:
il canale horeca sta lavorando molto bene, a dispetto dell’aumento dei prezzi e della difficoltà nel reperimento e mantenimento di forza-lavoro;
il retail, sia monopolistico che libero concorrenziale, sta scontando lo switch del consumo verso l’horeca e un’aumentata prudenza dei consumatori che si mantengono fedeli al punto-prezzo consuetamente frequentato, o lo abbassano o addirittura rinunciano all’acquisto. Si registra una generale strategia di abbassamento dei livelli di copertura di stock da parte dei retailer: questa attitudine al momento appare come un ristorno della strategia di re-stocking perseguita nel 2022 e derivante dall’elevata propensione dei mercati, soprattutto quelli oltreoceano, ad anticipare gli ordini di acquisto per premunirsi da eventuali aumenti di prezzo e per fronteggiare le accentuate difficoltà dei trasporti internazionali;
l’online è stabile o recessivo, sull’orma di quanto sta accadendo nell’offline retail;
il duty free genera aspettative di ulteriore crescita, soprattutto se l’auspicato futuro abbassamento delle tariffe dei biglietti genererà ulteriore incremento del numero dei viaggiatori sebbene in molti Paesi i media veicolino ancora aspettative di recessione.
Nei prossimi giorni Masi annuncerà il nome del nuovo consigliere d’amministrazione indipendente che dovrà subentrare a Renzo Rosso.