(di Marco Danieli) A tre settimane dal forte nubifragio che ha devastato Verona, la zona di Porta Vescovo presenta ancora cumuli di legni e tronchi da smaltire. Gli abitanti della zona commentano: “il centro sembra perfettamente pulito, ma qui no! La situazione è di emergenza, ci rendiamo conto che ci sono delle priorità e che vanno sgomberate prima le strade “principali”, ma a 21 giorni dal disastro meteorologico ci chiediamo come mai gli operatori Amia non abbiano ripulito le strade di Via Caroto e Via Venturi, lasciando così una serie di diversi mucchi di rami e tronchi che ostacolano il passaggio”.
Sono ben millecinquecento gli alberi che sono stati sradicati o spezzati dal vento od abbattuti dopo il nubifragio dall’Amia stessa per prevenire futuri e ulteriori danni ed è comprensibile che ci possano essere dei ritardi nella rimozione dei tronchi e dei rami, tuttavia il permanere dei segni della calamità meteorologica di alcune settimane fa in certe zone della città, potrebbe far pensare che ci sono delle zone della città di serie A e di serie B.
C’è da dire però che il mese di settembre per Amia è stato particolarmente intenso, i cittadini di Verona hanno apprezzato la tempestività e l’operosità dell’azienda. E c’è da sottolineare come le operazioni per rimuovere dalle sedi stradali gli alberi e i rami caduti o raccolti in cumuli sui marciapiedi molte volte richiedano l’azione congiunta dell’Amia, della Polizia Urbana e della protezione civile poiché le strade dove avvengono gli interventi devono essere chiuse al traffico e messe in sicurezza. E’ un lavoro lungo, insomma, che impegnerà Amia e la macchina pubblica scaligera ancora per un bel po’.